Negli ultimi tempi assistiamo sempre più spesso a repentini cambiamenti climatici.
Improvvise ondate di caldo, seguite da giornate fredde, umidità ai massimi livelli e piogge torrenziali possono presentarsi tutti insieme nel giro di poche settimane creando molti problemi alle capacità di adattamento del nostro organismo.
Dolori alle ossa, mal di testa ed emicranie, malumore e nervosismo, colpiscono una persona su tre e c’è chi parla di una vera e propria sindrome di metereopatia, ma io credo che ognuno di noi è influenzato in modo più o meno significativo dal clima atmosferico.
Una certa meteosensibilità è una caratteristica che appartiene un po’ a tutti: in relazione a a variazioni di umidità, temperatura, elettricità e velocità dell’aria, possiamo sentirci attraversare da sensazioni di disagio e disturbi come la mancanza di appetito, la nausea o la cefalea. Il disagio poi può essere ancora più invalidante arrivando addirittura a difficoltà di potersi alzare dal letto.
Bisogna quindi come sempre distinguere tra diversi gradi di sensibilità all’ambiente climatico, che possono alle volte accentuare disagi di cui si soffre nel corso di tutto l’anno e che assumono livelli di intensità maggiore a seconda di condizioni metereologiche specifiche come l’umidità, il caldo o il freddo.
Il nostro sistema di termoregolazione permette di mantenere la temperature del corpo costante, indipendentemente dalle temperature esterne.
Di fronte a cambiamenti repentini di temperatura o di umidità, tuttavia, il suddetto sistema è ovviamente sotto stress e ha un lavoro maggiore da svolgere.
Se inoltre il sistema di termoregolazione è alterato, il nostro corpo non riesce o fa più difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti del tempo.
Secondo altre ricerche, responsabile della sensibilità all’ambiente è il sistema endocrino che risponde alle variazioni atmosferiche alterando la produzioni di ormoni legati al nostro benessere psicofisico quali serotonina, adrenalina e endorfine.
La scienza chiama anche in causa l’elettricità dell’aria e gli ioni, particelle gassose che si caricano elettricamente. Secondo gli scienziati, quando gli ioni caricati positivamente aumentano, alcuni persone più sensibili iniziano ad accusarne gli effetti.
E’ importante quindi assumersi la responsabilità delle nostre condizioni psicofisiche e quindi evitare alcuni comportamenti che possono accentuare dei malesseri: l’eccessivo uso di condizionatori e del riscaldamento incide fortemente sulla capacità di adattamento all’ambiente e alle condizioni esterne. Inoltre, l’aumento dello stress legato alla quotidianità e ai ritmi frenetici della vita indebolisce le nostre difese dalle aggressioni esterne, mettendo a dura prova anche l’equilibrio psicofisico.
Alcuni tipi di disagi legati al clima possono fare la loro comparsa da 24 a 72 ore prima che si manifesti il cambiamento climatico e si acutizzano durante il cambiamento. Questi sintomi abbracciano sia la componente fisica che quella psichica del nostro organismo e possono essere: dolori articolari, disturbi degli apparati digerente e respiratorio, insonnia, asma, debolezza, ansia, sbalzi d’umore o depressione.
Tra i rimedi naturali che possono esserci d’aiuto troviamo quelli omeopatici e fitoterapici come i Fiori di Bach, o alcuni tipi di piante medicinali.
Un aiuto può arrivare anche dall’agopuntura, dall’alimentazione e dall’idroterapia con l’alternanza di getti di acqua calda e fredda per risvegliare la capacità di termoregolazione.
La Medicina Cinese utilizza alcune metafore per descrivere il nostro stato psicofisico utilizzando proprio gli agenti atmosferici, così come sono innumerevoli gli esempi che possiamo fare nella letteratura o nella poesia che per descrivere l’umore o i vissuti delle persone fanno riferimento al sole, alla pioggia, al giorno e alla notte, al vento, al freddo o al caldo.
In psicoterapia spesso quello che può sostenere la persona che soffre di un disagio è aiutarla a definire cosa evoca quello che sta sentendo facendo così chiarezza su qual è il bisogno che mette in evidenza quello stato di disagio e cosa può fare per sentirsi meglio.
Inoltre alcune tecniche d’aiuto come il training autogeno o le fantasie guidate possono aiutare a gestire e a contenere i disagi che derivano dai cambiamenti climatici.
Mi occupo di disturbi di ansia (fobie, attacchi di panico, ansia generalizzata), di sessualità e di omosessualità, di disturbi alimentari, di depressione, di difficoltà legate alla sfera affettiva (familiare e/o di coppia).
All’interno del mio modello di lavoro utilizzo tecniche di respirazione, rilassamento, sessuologiche e EMDR.