L’ipocondria si caratterizza per la paura o la convinzione ingiustificata di avere una grave malattia, basata sull’interpretazione di sensazioni fisiche, senza che però vi sia un valutazione medica a sostegno di questi timori.
L’ipocondriaco focalizza la propria attenzione sulle sensazioni del proprio corpo e/o su tutto ciò che produce dubbi sullo stato di salute della persona, dubbi che persistono nonostante le rassicurazioni mediche.
Le preoccupazioni di un ipocondriaco possono riguardare alterazioni fisiche come ferite, bolle, escoriazioni, funzioni corporee come il battito cardiaco oppure sensazioni fisiche come dolori muscolari e stanchezza. Questi segnali sono interpretati come la manifestazione di una malattia sospetta e così ha inizio una vera e propria caccia alla patologia. Chi soffre di questo disturbo spende molto tempo in esami medici, è continuamente alla ricerca dei sintomi su internet e chiede spesso opinioni ad altre persone. Questa ricerca ossessiva di rassicurazioni dona sollievo per un breve periodo di tempo in quanto l’incessante attenzione ad ogni segnale ritenuto anomalo per il proprio corpo, spalanca le porte ad una nuova serie di dubbi sullo stato di salute.
E’ chiaro che questi timori condizionano l’intera vita della persona affetta da questa forte “ansia di malattia”, includendo la sfera affettiva, i rapporti sociali e sentimentali. Nei casi più gravi non è raro che l’ipocondria porti all’assunzione di farmaci, alla depressione e ad un senso di frustrazione, soprattutto in mancanza di una diagnosi che confermi i dubbi sulla presenza della malattia sospettata.
Con quali sintomi si manifesta l’ipocondria?
I sintomi più evidenti con i quali si presenta l’ipocondria sono espressi da una chiara manifestazione di paura infondata per qualche malattia, la convinzione che ogni piccolo malessere sia sintomo di una grave malattia, il periodico sottoporsi a risonanze magnetiche, elettrocardiogrammi e visite in generale. Parlando con un ipocondriaco, spesso, il discorso ricadrà esclusivamente sulle malattie fisiche. Le persone ipocondriache consultano riviste e siti internet di medicina, leggono di malattie gravi e si convincono che quello è il disturbo di cui si soffre, tengono sempre sotto controllo polso e pressione sanguigna. Considerano inoltre il proprio dottore incapace di diagnosticare la malattia e quindi cambiano spesso medico di riferimento.
Le Cause dell’Ipocondria
Anche se le cause dell’ipocondria sono ancora poco chiare, si è potuto constatare che l’insorgere di questo tipo di paura sia favorito da determinate situazioni come l’aver sofferto, in età adolescenziale, di una malattia grave, la morte di una persona cara, essere persone ansiose o persone convinte che essere in salute equivalga a non avere nessun fastidio fisico. Anche il vivere con una persona già affetta da ipocondria potrebbe determinare la comparsa del disturbo. Inoltre la persona molto preoccupata per la sua salute o per quella degli altri è una persona molto controllante, che deve stare sempre all’erta e che in genere è cresciuta con l’idea che senza di lei le persone non ce la fanno e quindi è una persona convinta che non può permettersi di lasciarsi andare.
Guarire dall’Ipocondria
Preoccuparsi per la propria salute non significa automaticamente essere affetti da ipocondria, ma quando la preoccupazione diventa eccessiva, tanto da condizionare in modo invalidante ogni aspetto della propria vita, la psicoterapia si rivela un rimedio efficace in grado di ridimensionare la modalità di pensiero e di comportamento e a trasformare il circolo vizioso dell’ipocondria in un circolo virtuoso. Il paziente svolge un ruolo attivo, guidato dallo psicoterapeuta, che l’aiuterà a focalizzare l’attenzione sui pensieri e i vissuti emotivi che alimentano le paure per le malattie. Il processo psicoterapeutico mette in contatto il paziente con le sue difficoltà a lasciarsi andare e con i conflitti intrapsichici e relazionali che la paura per la malattia fisica nasconde.
Mi occupo di disturbi di ansia (fobie, attacchi di panico, ansia generalizzata), di sessualità e di omosessualità, di disturbi alimentari, di depressione, di difficoltà legate alla sfera affettiva (familiare e/o di coppia).
All’interno del mio modello di lavoro utilizzo tecniche di respirazione, rilassamento, sessuologiche e EMDR.