Solitamente, segni d’affetto come messaggi, telefonate, fiori, regali e visite inaspettate sono gradite dimostrazioni di affetto. Tuttavia, in alcuni casi, possono trasformarsi in atti persecutori con serie ripercussioni sulla privacy e la libertà del destinatario.
Quando queste attenzioni si manifestano in una condotta aggressiva e continuativa, si configura lo stalking, un fenomeno ampiamente diffuso negli ultimi anni, derivante dall’inglese “to stalk”, che significa appostarsi.
Lo stalker, noto anche come molestatore, adotta comportamenti come l’attesa, l’inseguimento e il pedinamento della vittima, arrivando talvolta alle minacce di violenza, sia nei confronti della vittima stessa che dei suoi familiari o amici. Lo stalking non è un fenomeno uniforme ed è difficile indentificare tale comportamento, inoltre non tutti gli stalker sono affetti da disturbi mentali.
Le Diverse tipologie di Stalker
Esistono varie categorie di stalker, ciascuna con proprie motivazioni, identificate dopo numerosi studi:
- Il rancoroso, spinto dalla volontà di vendetta verso la vittima per un torto subito.
- Il bisognoso d’affetto, che cerca attenzioni e/o una relazione con la vittima, sperando che possano risolvere i suoi problemi personali.
- Il corteggiatore, che, incapace di stabilire una connessione emotiva con la vittima, adotta comportamenti invadenti e intimidatori fino a raggiungere l’aggressione, se non raggiunge il suo obiettivo.
- Il respinto, solitamente un ex partner, che cerca di ristabilire una relazione o di vendicarsi per essere stato abbandonato.
- Il predatore, un molestatore che persegue e terrorizza la vittima. La paura infusa nella vittima eccita lo stalker, facendolo sentire potente.
Spesso, uno stalker può essere motivato da più di una di queste ragioni. È importante tenerlo presente.
Le vittime di stalking
Di solito, le vittime di stalking sono prevalentemente donne giovani, con età compresa tra i 18 e i 24 anni. Tuttavia, è importante notare che comportamenti di stalking, come quelli legati al risentimento o al rifiuto, possono essere diretti anche verso donne più mature, con età compresa tra i 35 e i 44 anni.
Le conseguenze dello stalking
Quando le autorità non possono intervenire per prevenire situazioni di stalking, i comportamenti persecutori possono persistere per lungo tempo, causando gravi danni psicologici alla vittima. Coloro che hanno subito tali violenze hanno riportato stati d’ansia, difficoltà nel dormire, incubi, senso di impotenza e manifestazioni di Disturbo da Stress Post-Traumatico. In ques’ultimo caso è utile la terapia EMDR. Le vittime di stalking vivono in uno stato di costante angoscia e tormento, che influisce negativamente sulla loro qualità di vita, sia sociale, affettiva che lavorativa.
Come difendersi dallo Stalking
Proteggersi dall’attività di stalking comporta l’adozione di pratiche atte a ridurre le molestie da parte dell’aggressore e ad erigere una barriera protettiva tra la vittima e il molestatore.
- Ignorare il problema al fine di evitare di considerarsi vittime può condurre alla sottovalutazione del rischio e facilitare gli atteggiamenti vessatori dello stalker. Riconoscere di essere oggetto di stalking consente di adottare misure precauzionali e identificare comportamenti che possono scoraggiare l’aggressore.
- Mantenere fermezza e chiarezza nelle proprie decisioni nel caso in cui lo stalker manifesti il desiderio di instaurare o riprendere una relazione. Risposte ambigue o comportamenti indecisi possono essere interpretati come segnali di interesse, alimentando le speranze dello stalker. Un rifiuto netto non lascia spazio a dubbi.
- Evitare di seguire una routine prevedibile, che potrebbe essere nota allo stalker. Preferire uscite in luoghi affollati e non isolati e evitare di restare soli, soprattutto se si teme di essere seguiti.
- Nel caso di molestie tramite chiamate anonime o minacce telefoniche, cambiare il numero di telefono potrebbe aumentare la determinazione dello stalker. È consigliabile optare per una seconda linea telefonica e gradualmente smettere di rispondere alla precedente.
- Assicurarsi di tenere sempre un telefono con sé.
- Raccogliere quante più prove possibili per poter denunciare le molestie subite.
Psicoterapia con persone vittime di stalking
Nel contesto della psicoterapia con individui che hanno subito stalking, l’obiettivo principale sarà quello di stabilire confini chiari che consentano alla persona di rispondere in modo deciso e inequivocabile allo stalker.
Lo stalking si fonda su una dinamica relazionale in cui l’aggressore esercita una forma di violenza psicologica volta a rendere le vittime vulnerabili, impotenti e subordinate. Attraverso il lavoro con le risorse interne della vittima, il terapeuta mirerà a permettere alla persona di emanciparsi da una posizione di inferiorità, consentendole di sentirsi più assertiva e di reagire in modo adeguato agli attacchi dello stalker.
Se lo stalker percepisce di perdere il controllo sulla vittima, sarà spinto a interrompere le aggressioni.
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Dott. Daniele Terriaca - Studio Roma Eur
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Mi occupo di disturbi di ansia (fobie, attacchi di panico, ansia generalizzata), di sessualità e di omosessualità, di disturbi alimentari, di depressione, di difficoltà legate alla sfera affettiva (familiare e/o di coppia).
All’interno del mio modello di lavoro utilizzo tecniche di respirazione, rilassamento, sessuologiche e EMDR.